Il Visual Storytelling è un nuovo approccio visivo che nasce con i nuovi social network quali Instagram, Pinterest, Tik Tok e che prevede la narrazione di una storia attraverso le immagini.
Il visual Storytelling si sposa benissimo con i nuovi mezzi di comunicazione perché rappresenta il modo più immediato per far conoscere un’idea, un concetto o per comunicare qualcosa.
Quindi qualsiasi storia che viene raccontata visivamente è a tutti gli effetti una narrazione visiva che può essere arricchita tramite effetti visivi, musica, parlato ecc …
In breve tempo è diventato uno strumento così importante da essere implementato anche nella didattica, sopratutto della lingua inglese.
Il visual Storytelling applicato alla didattica
In quest’ottica il grande vantaggio di questa metodologia è che favorisce ciò che viene chiamata la “lettura silenziosa“. Si tratta di quella comprensione intuitiva/deduttiva che si può considerare immediata.
Una metodologia che può rivelarsi vincente sopratutto con i bambini DSA specifici, come ad esempio gli alunni con dislessia. Un processo naturale capace di facilitarli nel processo di apprendimento.
Le immagini sia video che non, hanno infatti un grande potere evocativo a cui è facilissimo associare determinati concetti, anche quelli astratti.
Particolarmente utili inoltre lo potrebbero essere con quegli alunni portatori di handicap come ad esempio con deficit visivi o auditivi. L’utilizzo di immagini molto grandi può essere infatti di aiuto ai quei bambini che non riescono a leggere da lontano. Un dettaglio stilistico non da poco per un bambino con difficoltà visive perché svincolato dall’uso di scritte. Nel secondo perché appunto le immagini facilitano la comprensione visiva a discapito di una metodologia che utilizza per lo più il parlato.
Lo Storytelling visivo infine ha la grande capacità di stimolare la fantasia, l’immedesimazione, la sintesi e la contestualizzazione di determinati scenari. Inoltre un grande ruolo in questa metodologia lo hanno le emozioni, parte centrale di quell’universo di esperienze e globalità che rappresenta l’alunno.
Il Visual Storytelling come anche lo Storytelling classico che si basa sul Role Playing, rappresentano un punto di partenza fondamentale per la crescita del bambino. Diventano infatti un’opportunità per far si che il bambino tramite il gioco e l’immedesimazione possa esprimere il suo tessuto emotivo e il proprio punto di vista.
La creazione visiva, permette quindi di esprimere non solo le emozioni ma anche la propria soggettività, il proprio carattere la propria espressione che si riconducono spesso in determinate scelte stilistiche quali cromatiche, sintattiche grafiche etc..
Immagini ed emozioni
Come accennato, la narrazione visiva negli ultimi anni si è sviluppata grazie all’avvento dei nuovi social media. Ma non solo.
La narrazione per immagini è stata anche ampiamente usata durante la campagna elettorale dell’ex Presidente Barack Obama che nel 2008 per primo ha voluto implementare nella propria comunicazione un mix di strumenti diversi quali: Storytelling, politica e social media.
Il tutto per raccontare la sua personale storia, i suoi ideali e il suo programma politico.
Ciò non è un caso!
Le immagini ovviamente sono capaci di colpire la psiche e di rimanere a lungo fissate nella memoria.
Proprio per questo motivo la narrazione visiva ha un ampio uso nel marketing digitale, sopratutto perché sono spesso accompagnate da ciò che in gergo vengono chiamate “Call to action” ovvero chiamata all’azione: utilissime per suggerire acquisti o compiere determinate azioni.
Sulla base di queste nozioni è quindi possibile costruire lezioni specifiche che prevedono l’impiego di immagini, video, musica ecc volte a far apprendere una seconda lingua.
Negli ultimi anni e con le nuovissime tecnologie sono diventate sempre più in voga forme miste di Visual Storytelling che prevedono l’uso di video, musiche testi GIF e molto altro. Basti pensare alle storie di Instagram e Facebook come esempio perfetto di evoluzione di questo strumento.
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