Il Role Playing come forma educativa: uno strumento importante per lo sviluppo
Il Role Playing si sta rivelando sempre più essenziale se applicato alla didattica e nel percorso formativo e di crescita di un bambino.
Uno dei principali metodi utilizzati da Educo nella creazione dei suoi progetti destinati agli studenti è per l’appunto proprio il Role Playing sotto inteso come forma di drammatizzazione.
Essa consiste nella rappresentazione scenica di un racconto o di un evento: si tratta di una tecnica importante per lo sviluppo delle competenze linguistiche (verbali e non verbali) senza contare che bambini particolarmente chiusi o timidi possono migliorare e aprirsi con più facilità.
La capacità di “far finta di” è caratteristica ed universale nei bambini. L’imitazione è’ l’inizio del “far finta di “. Basta pensare a come si comporta solitamente un bambino nei diversi momenti di crescita:
Prima dei due anni i bambini utilizzano gli oggetti prestando loro altri significati.
Verso i 3 anni e mezzo il bambino acquista la capacità di impersonare un altro.
A 4 anni il bambino partecipa di più alla vita sociale, si diverte a travestirsi e ad imitare soprattutto gli adulti. Fa compiere azioni di vita reale o immaginaria a pupazzi; sa preparare e costruire gli accessori di cui avrà bisogno nel gioco imitativo; anima oggetti e personaggi inanimati costruendo storie secondo i suoi desideri.
A 5 anni il bambino continua ad amare il travestimento e le rappresentazioni in cui può avere la parte di persone ben lontane dalla sua vita di tutti i giorni.
E così fino al raggiungimento degli 8 anni.
L’ immaginazione nel gioco come valenza educativa e mezzo di espressione
Il Role Playing si basa sull’immaginazione del bambino: essa è gioco imitativo, simulazione di ruolo, abitudini, aspetto di qualcuno, è gioco di mimo arricchito di gesti e parole. Il Role Playing come drammatizzazione è una forma di linguaggio originaria del bambino, è un mezzo di espressione, di comunicazione, è uno strumento che favorisce ed incentiva le relazioni.
Dal punto di vista della socializzazione il Role Playing assicura la comunicazione tra i bambini e sviluppa lo spirito di gruppo per mezzo della condivisione di idee ed emozioni nel costruire, nel realizzare e rappresentare la storia. Il ruolo individuale dell’esperienza di drammatizzazione è quello di suscitare l’immaginazione e di stimolare l’osservazione, la riflessione, lo spirito critico, ma è anche quello di stimolare la capacità creativa del bambino e non ultimo di facilitare l’espressione di sé, di favorire la liberazione di conflitti interiori, di vincere la timidezza.
Il travestimento, che spesso solo nel periodo carnevalesco viene usato, ora è riconosciuto come elemento giocoso.
Attraverso la sperimentazione e la simulazione di personaggi, infatti, emergono dinamiche familiari, emotività nascoste, inibizioni superate, palesando un contenuto didattico, spesso anche terapeutico, importantissimo.
Simbolizzando le esperienze personali, il piccolo riesce anche a riconoscere e misurare l’intensità delle proprie emozioni.
Sintetizzando si può dire che la drammatizzazione si propone di:
soddisfare il bisogno di movimento e di liberazione della fantasia attraverso l’uso di linguaggi diversi
stimolare l’immaginazione e l’espressione del bambino
favorire la comunicazione e le relazioni tra bambini
permettere al bambino di esprimere sentimenti, paure, emozioni, attraverso il corpo e/o attraverso l’uso di oggetti
superare paure, inibizioni e allargare la fiducia in se e negli altri
favorire l’imitazione di diversi modelli di comportamento
riconoscere le proprie emozioni e i propri pensieri
accettare le diversità
canalizzare adeguatamente forme di aggressività.