Un nuovo dibattito ha infiammato queste calde giornate estive e che riguarda la riapertura scuole a settembre. Le sorti della scuola sono tutte nelle mani del governo e sul piano vaccinale. Se non si arriverà alla tanto agognata immunità di gregge infatti la scuola vivrà nuovamente un altro anno particolarmente difficile e caratterizzato dallo stato di emergenza. Sono tanti però i problemi da risolvere, in una vera e propria corsa contro il tempo per fare in modo che si possa ritornare in presenza al 100% e in sicurezza.
Allo stato attuale il Cts ha confermato che la tendenza sarà: distanziamento, uso delle mascherine e ritorno della DAD, almeno per gli istituti superiori. Insomma, anno nuovo ma problemi vecchi.
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Riapertura scuole: i problemi principali
Nelle ultime ore, il Cts è stato chiaro. Se non verrà ultimata in tempo la campagna vaccinale non cambierà nulla per quanto riguarda la gestione della riapertura scuole a settembre.
Aspettiamoci quindi distanziamento, uso delle mascherine, turni, controlli, quarantene e anche il ritorno della tanto odiata DAD. Appare quindi chiara la necessità di ultimare le vaccinazioni per tutto il personale scolastico (nonostante, lo ricordiamo, non vi sia nessuna obbligatorietà) e non è nemmeno escluso che debbano essere compresi anche i più piccoli. In ogni caso è iniziato il countdown per risolvere tutte le problematiche rimaste in sospeso dallo scorso anno per non trovarsi a settembre impreparati. Fra tutti, i problemi maggiori riguardano la mancanza di aule adeguatamente grandi e i trasporti.
In questo ipotetico scenario, la DAD sarebbe rivolta perlopiù agli studenti delle classi superiori per una porzione di orario. Ipotesi che in ogni caso il governo sta cercando di scongiurare ma che potrebbe diventare realtà. Nel frattempo si stanno cercando soluzioni par arginare il problema della distanza anche nelle classi più numerose. All’appello mancano infatti 20 mila aule di dimensioni sufficienti. Il governo ha stanziato altri fondi ma è impossibile capire se bastano per risolvere il problema.
Di pari passo al problema aule c’è anche il problema dei trasporti. Con l’aumento dei contagi infatti si è dovuto ridurre la capienza degli autobus al 50%. Ciò ha spinto gli studenti non solo ad adottare il sistema delle turnazioni durante l’ingresso a scuola ma anche le turnazioni della presenza in classe. Attualmente con l’ultimo decreto la capienza dei mezzi è tornata all’80% ma ad oggi non è possibile sapere se verrà confermato.
Il ministro Bianchi “l’obiettivo è tornare in presenza”
A fronte di questo possibile scenario il ministro dell’Istruzione Bianchi ribadisce l’importanza di tornare in presenza: “Io insisto nel dire che dobbiamo tornare in presenza e stiamo tutti lavorando per tornare in presenza“. Sul parere del Cts continua:
Chiederemo una precisazione al Cts che ha dato un parere sul ritorno a scuola senza considerare le vaccinazioni: dato che le vaccinazioni stanno andando avanti noi chiederemo che formuli anche questa ipotesi“. “Il commissario Figliuolo sta lavorando a marce forzate per poter vaccinare tutti. Noi abbiamo come obiettivo la presenza e dall’altra parte il fatto che siano tutti vaccinati”.Poi abbiamo diversi ordini di scuole e i presidi sono responsabili nell’organizzare nel modo migliore, però io tengo la barra: mio obiettivo è la presenza, obiettivo di Figliuolo sono le vaccinazioni”
Sono infatti circa 215 mila tra insegnanti e personale ATA non ancora vaccinati. a tal proposito Guido Rasi consulente del commissario per l’emergenza Covid e ospite di ‘Agorà Estate’ su Rai3 ha esclamato “Se gli insegnanti saranno tutti vaccinati e verranno fatti passi avanti in termini logistici, si potrà pensare alla scuola senza mascherina. Però va tenuta sempre a portata di mano“.
Anche Agostino Miozzo ex coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico e già consulente del ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, si dice favorevole: “Premetto che io sarei per un obbligo generalizzato, ma mi rendo conto che ora non è applicabile, per una questione di disponibilità dei vaccini e di problemi creati, in tema di vaccinazioni, soprattutto a livello comunicativo. Credo che in questa fase serva una forte moral suasion verso i reticenti, ma che in prospettiva si debba andare verso l’obbligo di vaccinazione per chi sta a contatto con gli studenti. Se hai la possibilità di vaccinarti e ti rifiuti, non puoi andare in classe”. Non facciamoci illusioni, sarà un altro anno da vivere in emergenza, la scuola apre domani e miracoli non se ne fanno. Purtroppo è logico aspettarsi nuove sospensioni dell’attività in presenza”.