Rientro a scuola previsto per il 14 settembre 2020, con tante novità. A dichiararlo è stato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che nell’ultima conferenza stampa del 26 giugno ha spiegato quale sarà la nuova scuola. Anche il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina , che aveva già parlato nelle scorse settimane è intervenuta a lungo affermando come nell’immediato futuro la scuola subirà uno stravolgimento. Per la prima volta dopo anni sarà anche stanziato molto denaro per la messa in sicurezza degli edifici e per permettere un ammodernamento. Il ministro inoltre non cambia opinione “Basta con le classi pollaio”.
“Ci siamo predisposti per ritornare in sicurezza a settembre. Ne sono nate le linee guida che consentiranno il 14 di far tornare i nostri ragazzi in classe in condizioni di massima sicurezza”. Sono state queste le parole con cui il Premier ha esordito durante la conferenza stampa. Il governo quindi ha emanato tutta una serie di linee guida per permettere ai bambini e ragazzi di ogni parte di Italia di tornare fra i banchi di scuola in sicurezza.
Un vero e proprio piano che nasce grazie all’intesa tra il governo e le regioni, le province e i Comuni realizzato in tempi record e per permettere il rientro in classe per il 14 settembre. Soddisfatti il ministro Speranza “L‘intesa è un primo importante passo avanti” e il presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini: “Un ottimo risultato. Le Regioni hanno avuto un ruolo determinante nella costruzione di un Piano scuola 2020-2021”
Azzolina: rientro a scuola si ma c’è bisogno di spazio
“Le linee guida stabilite sono condivise con tutti e sono immediatamente operative. Ci sono le soluzioni e ci sono le risorse: stanzieremo un miliardo in più oltre ai 4.6 già stanziati da gennaio. La scuola non aveva mai visto tutti questi soldi” queste le parole del ministro Azzolina. Parole che aprono a un nuovo scenario che prevedono una scuola nuova, più moderna e che rispetta le misure anticovid quali distanziamento sociale, ingresso a scaglioni e pulizia.
Ma il rientro a scuola, è possibile,sempre per il ministro ma c’è bisogno di spazi e sopratutto deve aprirsi al territorio e portare gli studenti al cinema nei musei e nei parchi: “Facciamo in modo che respirino la cultura di cui hanno bisogno”.
Una scelta che per forza di cose ne sotto intende un’altra. Se sarà necessario più spazio sarà infatti necessario più organico: “grazie a questi nuovi finanziamenti saremo in grado di assumere 50mila tra insegnanti e personale a tempo determinato“. Sempre il ministro in merito agli spazi ha aggiunto: “Abbiamo creato un software per dirci quanti metri quadrati abbiamo per ogni singola classe, auditorium o palestre. Siamo a circa il 76% dei dati che gli Enti Locali ci hanno fatto avere. Al momento c’è il 15% degli studenti da portare fuori dagli edifici scolastici”, ha continuato. “Lavoriamo sull’edilizia scolastica leggera. Se non basta, abbiamo ripreso i 3.000 edifici scolastici dismessi. La scuola deve riaprire non solo in sicurezza, ma che sia nuova, più aperta e inclusiva“.
No alla didattica a distanza sotto i 14 anni
Peppe De Cristofaro, sottosegretario all’istruzione è tornato a parlare in merito alla didattica a distanza e la scuola specificando che non sarà prevista per le classi della scuola primaria: “le scuole riapriranno l’1 settembre per i corsi di recupero e il 14 c’è la riapertura vera e propria”. “La didattica a distanza sotto i quattordici anni non si fa, si fa soltanto per la scuola secondaria di secondo livello ma in condizioni assolutamente residuali. Quando è proprio impossibile dare vita alla didattica normale. L’impegno e l’obiettivo del Governo è riportare dal 14 settembre tutti gli studenti in aula in presenza e immaginare la didattica a distanza come vera e propria extrema ratio“
Un segnale quindi forte da parte del governo che mostra impegno e ambizione per risolvere uno dei più grossi problemi di questa emergenza Covid.
A tal proposito si ritiene soddisfatto anche il ministro della salute Speranza che ha dichiarato: “L’intesa trovata oggi tra governo, regioni, province e comuni sulle linee guida relative alla riapertura delle scuole è un primo importante passo avanti. Ora dobbiamo continuare a lavorare insieme anche con il massimo coinvolgimento delle forze sociali”. “È essenziale – aggiunge – investire nuove ingenti risorse per garantire la riapertura di tutte le scuole nella massima sicurezza. È un obiettivo fondamentale su cui tutto il Paese deve essere unito”.
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